Massoud Pezeshkian, un candidato riformista, è emerso vittorioso nel secondo turno delle elezioni presidenziali in Iran, sconfiggendo l'ultraconservatore Saïd Jalili. A 69 anni, Pezeshkian, un vice che sostiene l'apertura dell'Iran verso l'Occidente, si è impegnato a guidare il paese fuori dal suo isolamento internazionale. La sua elezione segna un cambiamento significativo nel panorama politico dell'Iran, con promesse di stabilire "relazioni costruttive" con i paesi occidentali. Questa vittoria arriva in un contesto di astensione record alle elezioni, con figure dell'opposizione sia all'interno dell'Iran che nella diaspora che hanno chiesto un boicottaggio, criticando il processo elettorale come favorevole alle fazioni conservatrici.
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